Headcrasher - Nothing Will Remain...


Sicuramente una formazione che avrebbe meritato molto più rispetto, e considerazione, di quello che hanno raccolto nella loro breve esistenza artistica, anche perchè gli Headcrasher dall'hinterland cosentino, seppero, negli anni a cavallo fra gli ottanta e la decade successiva, mettere in mostra una maturità compositiva che li portò dal seminale thrash metal degli esordi, ad imbastire un discorso artistico molto più complesso ed articolato di quanto non si possa pensare. La parola al drummer Roby .....
Intervista raccolta da: Beppe "HM" Diana

Ciao Roby, inizierei la nostra lunga chiacchierata partendo proprio dagli antipodi, in che modo hai conosciuto gli altri ragazzi della band, e quando avete deciso di formare gli Headcrasher? Era per tutti voi la prima grande esperienza musicale, o qualcuno di voi aveva già fatto parte di qualche altra rock band?
Ciao Beppe!!! Ho fondato gli Headcrasher nel 1985, il gruppo si chiamava precedentemente "Power Infusion", i componenti erano amici della zona di Cosenza (tieni presente che in quel periodo in Calabria, il metal era inesistente....eravamo praticamente in 10/15 i metallari in città (Cosenza), per cui la scelta dei compagni d'avventura fu naturale.

Il primo periodo della band è abbastanza oscuro, nel senso che sono poche le notizie ufficiali, ci parleresti delle prime demo della band come ad esempio “The day after”? Puoi dirci dove fu registrato e chi erano all’epoca i musicisti che facevano parte della band? Ricordo che recensioni dell’epoca ne parlavano in maniera entusiastica soprattutto per una qualità di registrazione veramente sorprendente!!!
"The day after" (1988) fu il terzo demo ufficiale, i precedenti si chiamavano rispettivamente "Headcrasher" (1985) e "The Last Judgement" (1987). I primi 2 lavori, e successivamente il full lenght "Nothing will remain", li registrammo al mitico Studio K di Cosenza. "The day After" invece in uno studio in provincia di Cosenza (San Sosti). Nel primo demo “Headcrasher”, oltre a me,  suonavano Francesco Spadafora alla chitarra, Flebo al basso e Claudio Gentile alla voce.

Nonostante le difficoltà oggettive dovute ad infrastrutture inesistenti, il secondo passo della band “The last judgment” non tarda ad arrivare, ed amplifica, dove possibile le qualità intrinseche di quattro giovani alle prese con un thrash metal degno dei migliori epigoni della vecchia Frisco…
In "The Last Judgement" e "The Day After", Spadafora, fu rimpiazzato da J.B. Blade aka Gianpaolo Brunetti alla chitarra. Con il nuovo lavoro toccammo i limiti più estremi, per l'epoca, della musica degli HC, influenze thrash sfociavano in tempi quasi blast-beats, stiamo parlando del 1986. In quel periodo, la band comicio' ad avere proseliti un po' dappertutto, ricordo che nella casella postale della band, ogni giorno arrivavano lettere e richieste di informazioni da parte di fanzines e sostenitori da ogni parte del mondo....che periodi!!!

Ci parleresti del contratto/capestro che stipulaste con l’etichetta inglese PMP records che vi aveva promesso la partecipazione ad una compilation che non uscì mai?

...come fai a sapere queste cose? Quasi quasi non lo ricordavo piu' nemmeno io.....eheh... Arrivo' una lettera di quest'etichetta fantomatica, la Pmp, appunto che, dimostrando evidente interesse, e poi si capi' anche il motivo, ci chiedeva l'approvazione per l'inserimento di 2 pezzi in una compilation metal in terra d'albione con distribuzione europea, se non sbaglio. In cambio, chiedevano 500.000 lire come "contributo di partecipazione".... ovviamente accettammo, immagina 4 teen-agers illusi e romantici investiti da una simile proposta in una terra, in cui il metal era totalmente inesistente.... Risultato: 500.000 lire fottute e zero compilation...immagino che la "Pmp" records avrà avuto un bel guadagno da tale operazione commerciale...eheh....incidenti di
percorso.

L’ennesimo step ufficiale della band è “Dad in USA”, demo che posseggo, e che reputo uno dei migliori mai usciti all’epoca, che mi dici di brani come l’ironica “Waiting for an answear”, la stessa title track o “Madman”?
Grazie per i complimenti, molto gentile. "Waiting 4 an answer" fini' poi su "Nothing will remain" e anche "Madman" (con un altro titolo). Il pezzo ironico a cui ti riferisci era pero' "Bath-man". Le influenze comunque andavano dagli Anthrax ai DRI a tutto il thrash bay area di quel magico periodo a cavallo tra gli 80 e i 90. In Nothing Will Remain, J.B. Blade lascio' la band per lasciare il posto al talentuoso Alex Magnelli alla chitarra!!




Esperienza questa che ci porta in dote lo spettacolare debutto “Nothing will remain”, disco che suona tutt’ora fresco ed avvincente, se si pensa all’epoca in cui usci, ma che soffriva di una distribuzione molto lacunosa della seppur valida News Records…
Ma si...era la fine degli anni 80....(1989). Per un gruppo calabrese METAL, ripeto, genere inesistente fino a quel momento, fu già un traguardo incredibile, grazie anche a Klaus Byron che ci mise in contatto con la Metal News.
Quel disco resta una pietra miliare per il rock calabrese, non intendo a livello di importanza artistica ma storica. Il primo gruppo metal di Cosenza che pubblica un album che viene considerato a livello internazionale............ ti assicuro...cose da non credersi per i tempi...assicuro...cose da non credersi per i tempi...

Toglimi una curiosità, è solo una leggenda metropolitana quella che vi vuole proprio negli USA per un certo periodo della vostra esistenza artistica in cerca di contratto?

No...pura realtà...andammo 2 volte a San Francisco (una volta io da solo nel 1989 e successivamente nel 1991).... e ti diro', i ganci si crearono subito...contatti con le maggiori bands della bay area e possibilità di collaborazioni.  Al momento di decidere se stabilirsi temporaneamente in california, arrivo' la proposta di contratto con la Dracma di Torino per il secondo album e.....optammo per la seconda ipotesi....

Come ed in che occasione avvenne il primo split della band? Come mai tu ed il mitico Claudio Gentile partiste alla volta di Torino? Solo per cercare di raggiungere un sogno, o cosa?

Mio padre viveva a Torino, città degna di una delle migliori scene in Italia, quando si tratto' di fare un passo in avanti rispetto a "Nothing will remain", la scelta di Torino fu automatica. Claudio venne su con me e qui entrammo in contatto con Giancarlo Vannetti e Piero "Duracell" Grassilli.

Parlaci proprio di questi due azzeccati innesti..
Tramite i giri della scena metal torinese, Giancarlo viveva da solo in un piccolo appartamento in zona nord ovest di Torino, fu subito una comune. Vivevamo tutti assieme in una stanza, e in quella casa passavano quotidianamente musicisti e gruppi di Torino e non solo (C.O.V., Kaly-Yuga, Dogma, Confusione Mentale, Braindamage etc). Una specie di centro sociale...ehhe
Duracell lo conoscemmo grazie ai Braindamage, Piero venne a Torino per fare un featuring con loro in un live, io, Giancarlo e Claudio, vedendolo dal vivo, rimanemmo folgorati!!!
Fortunatamente accetto' di entrare nella famiglia, accollandosi viaggi da Monfalcone ogni 2 settimane e ospitalità su una brandina nella casa-comune in cui vivevamo.
Ricordi incredibili....

Il secondo vinile della band “Introspection”, pur mutando nella forma e nella sostanza, è comunque una naturale evoluzione del vostro tipico approccio compositivo….

Quel disco risenti' di influenze trasversali e post metal in un momento in cui il thrash cominciava a cambiare forma. La nostra creatività era superiore alla preparazione tecnica e il risultato non fu eccellente. Personalmente, sono piu' affezionato a "Nothing will remain".
 
Che mi dici sentendo le parole “Italian Assault Tour”?

Ti dico di 3 bands (noi, Braindamage e Broken Glazz) di veri amici che fanno una bella esperienza in giro per l'italia (con una puntata all'estero). Solidarietà  e divertimento.

Quando tutto sembrava andare per il meglio, decidi di abbandonare la nave per dedicarti al progetto The Art Of Zapping, dico bene?
Yes, a un certo punto gli Headcrasher cominciarono a starmi stretti.
Volevo intraprendere nuove strade senza nessun rispetto per nessun tipo di schema. Trovai questo nome (The Art Of Zapping) che, a mio avviso, incarnava perfettamente lo spirito di una band che non si adegua a nessun tipo di regola e stereotipo. Mi piaceva e qualche risultato è venuto fuori.

Quanto fu traumatico per te dire addio ad una parte importante della tua vita passata?
Non considero la vita come "passata" o "presente" o "futura". Vivo il momento senza soffermarmi su cio' che è stato....è tutta esperienza che in ogni caso, si manifesta in cio' che suono.


So che in tutti questi anni ti sei dato un bel da fare, non lesinando energie e passione in progetti più o meno rinomati, è così?
Assolutamente, ho sempre suonato e in diverse interessanti bands (TAOZ, NIA Punx, This Evol Taste, Nefertari, La Cosa, Radar, Kutfaces, Mercalli, Hollywood Killerz e al momento con Jester Beast e Mindwars). Mi sono confrontato  con molti grandi musicisti, ho uno studio a Torino in cui registro e produco, insegno batteria e collaboro con musicisti internazionali.
Musica a manetta!!!
 
Dopo la partecipazione alla seconda compilation della Dracma, la band si sciogliedefinitivamente…

La band continuo' a esistere per un po' grazie a Claudio Gentile (che recluto' altri musicisti) seguendo generi diversi e piu' moderni. Credo che si sciolsero definitivamente in quel periodo dopo la compilation Dracma.

Qualche anno addietro gira la notizia di un possibile nuovo album della band prodotto nientemeno che da Olaf Thorsen dei Labyrinth vecchio fan della band, che mi dici?
Ma quante cose sai? Venne fuori questa possibilità, ma purtroppo alcuni di noi non furono disposti a re-iniziare l'avventura per ragioni  personali. Sinceramente mi dispiacque rinunciare, ma è giusto rispettare i voleri altrui.

Guardando indietro, pensi di avere qualche rimpianto o pensi d’avere fatto del tuo meglio in ogni circostanza?
 Non mi pongo questo tipo di problematiche. Vivo sempre il momento al meglio, cercando di imparare e migliorare continuamente.

Prima di finire, che fine ha fatto il mitico Pomodoro? È ancora in giro per la vecchia Torino, o si è dato al jazz come molti dei vostri colleghi dell’epoca?

Claudio vive ancora qui a Torino ma credo sia un po' fuori dal giro. Non ho notizie di suoi progetti e/o collaborazioni in tempi recenti.

Ok Roby, grazie ancora di tutto, ti lascio campo libero, concludi come vuoi!!!
Grazie a te, grande supporto ai blog come il tuo, anime dell'underground!!!


Share on Google Plus

About beppediana

    Blogger Comment
    Facebook Comment

1 commenti:

  1. Ps: La realtà e un po' più cruda alle volte, Ognuno di noi questa storia la racconterebbe in un modo completamente diverso! sarebbe interessante sapere come! Giancarlo Vannetti

    RispondiElimina