Airborn - Born To Fly



Determinazione! È celato dietro a questa semplice locuzione, lo spirito che da sempre alimenta l’animo artistico degli Airborn, storica compagine con base operativa nell’hinterland torinese, da sempre artefice di un suono incentrato attorno ad una componente musicale, le cui coordinate stilistiche risultano essere affini ad un power metal di matrice classica e di stampo prettmente teutonico, caratterizzato dalla verve e dalla sagacia di versante compositivo che, il più delle volte, riesce a porre l’accento su qualità peculiari d’indubbio valore artistico.
Una longeva carriera alle spalle, un nuovo album dal vivo passato da poco fra le nostre pagine, di carne al fuoco per un’intervista face to fece ne trovate a iosa, parola al chitarrista/cantante Alessio Perardi...
Intervista raccolta da: Beppe “HM” Diana
Ciao Alessio e grazie per il tempo che ci stai volendo dedicare, partiamo subito dalle ultime news in casa Airborn, ovvero dalle due date dal vivo che avete fatto di supporto ad Iron Savior e Masterplan, qual'è stata l'accoglienza che vi ha riservato il pubblico, visto che suonavate in casa? Eravate più tesi od emozionati?
Ciao Beppe e grazie a te per quest'intervista. No nessuna tensione... sarà la vecchiaia! Con gli Iron Savior che sono ormai carissimi amici e per di più al Padiglione, locale in cui siamo di casa, sapevamo sarebbe andato tutto nel migliore dei modi: pubblico caldissimo e fortunatamente piuttosto nutrito per una serata che ha lasciato tutti soddisfatti.
La bella sorpresa è stata scoprire che i Masterplan, con cui suonavamo per la prima volta, sono fondamentalmente della stessa pasta dei Savior: grandi professionisti, persone alla mano e incredibilmente umili. Con le carriere che individualmente hanno alle spalle, potrebbero tranquillamente comportarsi da rock star. Invece tutto quello che fanno è per amore della musica e del pubblico. Da sempre è la filosofia del power metal amburghese e anche la nostra.

Quella con Piet Sielck è un rapporto di amicizia/stima reciproca che oramai si protrae da sempre, anche perchè, se la memoria non mi inganna, ha messo mano in quasi tutti i vostri ultimi lavori da studio...
Piet è un grande amico, compagno di palco, produttore e mentore. Saremo sempre in debito con lui per averci fatti diventare una band professionale. Naturalmente tornerà anche per il prossimo album a controllare che io non faccia danni irreparabili con la produzione! Ahah.
All'inverso, quando c'è un disco degli Iron Savior in arrivo, sono sempre una delle prime persone a riceverne una copia per un parere. E' un grandissimo onore per me.

Come dicevo nella mia recensione, gli Airborn sono una band che meriterebbe molto più di quello che avete raccolto fino a questo momento, anche perchè vi siete sempre rimboccati le maniche, piuttosto che restare inermi a leccarsi le ferite...

Secondo me bisogna sempre guardare a quello che si è fatto e non a quello che sarebbe potuto essere. Se faccio un bilancio, io sono soddisfatto. Dopo 20 anni, gli Airborn ci sono ancora, abbiamo suonato su palchi bellissimi dentro e fuori l'Europa, insieme a band che sono state dei miti della nostra giovinezza, abbiamo un buon numero di fans sparsi per il mondo e i nostri conti non sono in rosso. La cosa migliore è che abbiamo ottenuto di più proprio negli ultimi anni e ci sono ottime prospettive per il futuro. Alla fine dei conti i momenti difficili non sono stati molti e li abbiamo affrontati con realismo e caparbietà tipicamente piemontesi.
C'è un'unica vicenda in cui non è possibile trovare aspetti positivi ed è chiaramente la morte di Alberto. Il buon vecchio "Labbro" ci mancherà sempre.

E l'uscita del nuovo “Dinosaurs: 20 Years Live” ne è la più lampante testimonianza, un disco che, pur presentando una track list con molti brani tratti da “Dark Future Rising”, ripercorre il vostro trascorso musicale, a partire da quella “Born to Fly” che appariva addirittura nel vostro primo demo, come è quando è nata l'idea di pubblicare un live album?
E' stata davvero una pensata un po' pazza e dell'ultimo minuto.
Avevamo in programma di organizzare un festival per festeggiare i 20 anni dalla fondazione degli Airborn, avevamo un bel palco all'Audiodrome di Moncalieri, delle band (compresi gli Iron Savior) che sapevamo avrebbero attirato molto pubblico e conosciamo dei tecnici molto bravi. Così ci siamo detti: perché no? Poteva andare malissimo perchè gli imprevisti sono dietro ogni angolo in una situazione del genere. Invece è andato tutto bene. Sono molto fiero del live. E' una delle cose migliori che abbiamo mai fatto.
Come hai giustamente notato, i brani della scaletta sono stati scelti in ordine temporale inverso, come un viaggio fino alle origini. Quindi si parte dai brani di Dark Future Rising e si arriva a quelli del nostro primo album Against The World, passando per tutti gli altri album.

Da quel primo vagito musicale, come ed in che modo è cambiato il tuo modo di rapportarti alla musica suonata e concepita in tutto questo tempo? Venti anni fa ti saresti mai aspettato di arrivare a tagliare questo traguardo, per certi versi, prestigioso?
Non è cambiato molto, in verità, dato che scrivere musica è la mia passione e lo faccio in modo compulsivo. In 20 anni siamo solo diventati più sicuri dei nostri mezzi e rilassati, difficilmente abbiamo preoccupazioni prima di un concerto, registrare e mixare è diventato più immediato, anche cantare per me richiede molto meno sforzo. Naturalmente tutto questo è possibile perchè abbiamo davvero un buon rapporto fra di noi e i miei colleghi sono davvero dei muscisti stellari.
Non so se mi aspettassi, agli inizi, di avere ancora gli Airborn al centro della mia vita a quarant'anni ma di sicuro ci speravo. Sono una persona fortunata.



Di solito si tende a pensare che i live album vengano pubblicati come ipotetici spartiacque fra passato e futuro, è così anche per gli Airborn, o gli dobbiamo attribuire un altro significato?
Credo ci sia del vero in questa visione delle cose. Più che altro era un modo di mettere il cappello a questi 20 anni. Ci sono state tante cose buone: meritavano di essere ricordate.
Poi, e aggiungo una cosa che si collega anche alla domanda precedente, negli ultimi anni siamo diventati davvero una band molto improntata al live e volevamo che anche chi non ci ha mai visti, per troppa distanza geografica, avesse la possibilità di farlo.

Tu che sei stato più volte fuori dei patrii confini, puoi spiegarci quali sono le differenze sostanziali fra la nostra scena musicale, sempre che ce ne sia una, e quella di paesi come per esempio la Germania dove, a parere di molti, la situazione per le metal band è apparentemente diversa?
Questa domanda è complicata, in Italia ci sarebbero potenzialmente molte persone interessate al genere heavy/power ma spesso non vanno ai concerti se non a quelli dei grossi nomi. E' più una questione di abitudine che di cattiva volontà, a volte nemmeno sanno che ci siano gli eventi minori perché è difficile promuoverli in modo adeguato, dato che i mezzi e i soldi a disposizione non sono tantissimi.
All'estero va un po' meglio, per esempio in Germania dove c'è più curiosità. Poi ci sono paesi in cui abbiamo suonato, come Israele, dove la gente ti stupisce per l'entusiasmo con cui risponde ai live. C'è anche una componente di età che è decisamente più bassa di quella del metallaro medio italiano. Al momento credo che i posti più interessanti dove suonare siano il centro/sud America e l'Europa dell'est. E' quello che tenteremo di fare per il prossimo tour. Speriamo!

Tornando al disco dal vivo, tramite la vostra pagina bigcartel, ho notato piacevolmente che per i die hard fan della band è possibile acquistare un box che contiene, oltre al cd, un dvd allegato ed un codice per il download di altre piccole chicche, ce ne puoi parlare? 
Il box set contiente, oltre al normale CD+DVD, anche un apribottiglie/portachiavi d'acciaio marchiato Airborn e una foto autografata che dietro ha dei download code per due album ulteriori: uno è Demos & Rarities Collection che era stato pubblicato qualche anno fa e, come si intuisce dal titolo, è una raccolta di demo e brani in versioni o mix differenti da quelle degli album. L'altro è il primo (e mai pubblicato) mix di Legend Of Madog con il mastering di Piet Sielck. A conti fatti nel Box ci sono quasi 3 ore di musica in totale e una bellissima confezione che mette in mostra la copertina del grande Alessandro Blengino. Ne esistono solo 100 copie e parecchie sono già state vendute, quindi: fatevi sotto, se ne volete una!

Cosa puoi dirci in merito alla ARP Music? Da quel che posso capire, è nata per supportare a pieno regime le attività della band, pensi che in un futuro prossimo possa dedicarsi ad altri gruppi al di fuori del circuito Airborn?
ARP Music è poco più di un mio pseudonimo per le produzioni che pubblico in modo indipendente o in collaborazione. Per esempio il live, dato che un CD+DVD live nel 2016 è difficle da far digerire alla grande distribuzione, abbiamo optato per una pubblicazione semi-indipendente con una collaborazione solo esterna della nostra etichetta tedesca, la Remedy Records. Sta andando molto bene per ora, devo dire.
Oltre ai prodotti particolari degli Airborn, sotto ARP vengono pubblicati anche tutti gli altri progetti paralleli che ho. Non credo però, che mi cimenterò mai nella pubblicazione di altri gruppi.

A tal uopo, ti inviterei a raccontarci qualcosa in più riguardo “Irritating Robot Project” dei Future-X? È solo un progetto “just for fun”, oppure pensi che possa diventare qualcosa di più serio ed ambizioso?
I Future-X sono una one man band di musica elettronica che strizza l'occhio alle colonne sonore dei video games anni '80. Ho pubblicato due album con quel nome: "Machines, The Saint & I" e "Irritating Robot Project". Li amo molto ma non credo che diventeranno mai più che uno svago. Ovviamente ci sono buone probabilità che i fans degli Airborn non vogliano proprio aver nulla a che fare con un genere musicale così diverso. Lanciarmi a promuoverli in un altro ambiente che non conosco, richiederebbe tempo e denaro che al momento non sono disponibili.

Perchè secondo te molte delle nuove giovani leve oggi in circolazione non arrivano a varcare la soglia del secondo album in studio? Voi come band avete dei consigli preziosi da dare in merito? In tutti questi anni siete mai scesi a compromessi?
Non voglio dire ovvietà o essere paternalista, però temo che le band si sciolgano presto per disillusione e perchè, se non sei convinto e non hai voglia o modo di fare sacrifici e prenderti dei rischi, è una vita difficile.
Non so se la mia carriera sia stata così brillante da poter dare consigli per il successo, però posso darne sulla sopravvivenza:
La cosa più importante è che ci sia coesione in una band. Se si fanno progetti bisogna discuterne bene ed essere sicuri di essere tutti in grado di poterli portare a termine. Piuttosto meglio non cominciare nemmeno che fare passi più lungi della gamba.
Secondo, preparatevi a spendere: prima di vedere soldi arrivare, ne vedrete tanti andare via. Tuttavia pensateci venti volte prima di firmare contratti con etichette, agenzie o di scegliere un produttore o uno studio di registrazione. In giro ci sono tanti ottimi professionisti, dell'aiuto dei quali non potete fare a meno, ma altrettanti personaggi loschi, piccoli e grandi.
Terzo, siate sempre professionali: rispettate orari dei live, fonici, organizzatori... anche se non siete soddisfatti, tanto litigando si peggiorano solo le cose. In questo senso bisogna fare compromessi e venire spesso incontro agli altri.
Un'ultima cosa è l'errore chiave che hanno fatto tutti (me compreso) all'inizio, per entusiasmo: non pensate di essere più bravi degli altri!!! Non solo non dovete parlare male degli altri gruppi, non dovete nemmeno pensare male degli altri gruppi. Trovate cose da imparare dagli altri, anche dai loro errori, così non li farete anche voi. Valutate che non si può trovare su google l'elenco dei contatti utili ad una band esordiente, si creano solo attraverso i rapporti umani. Quindi più vi farete ben volere nell'ambiente, più otterrete in questo senso.
Ora ho dilagato in un delirio messianico ma sono davvero consigli utili. Ahah!

Quali saranno le principali mosse artistiche degli Airborn da qui alla fine dell'anno? Avete già in cantiere alcuni brani in vista di un ipotetico nuovo album? A livello puramente musicale, pensi possano ripercorrere quelle che è il vostro personale percorso musicale, o dobbiamo attenderci delle novità sostanziali?
Abbiamo due album di materiale scritti, arrangiati e in buona parte registrati. Stiamo ragionando sul da farsi. I doppi album sembrano non essere molto apprezzati di questi tempi perchè il modo di ascoltare la musica è cambiato e risultano troppo dispersivi. E' probabile che li pubblicheremo separatamente come parte 1 e parte 2. Mi pare che nel nostro genere ci siano precedenti illustri!
Una cosa che posso dire è che si tratta di un album power metal al 100%: un sacco di pezzi veloci, melodie, cori, assoli. Certo, ci sono alcuni pezzi particolari per dare varietà ma il nocciolo è power. Avremo anche degli illustri ospiti nazionali e internazionali.
Sono molto fiero di quello che sta venendo fuori.

Prima di concludere vorrei che ricordassi assieme a tutti noi un grande amico che ci ha lasciato qualche anno addietro, un pensiero su chi era e cosa ha rappresentato per te e per la band  Alberto Leschi...
Alberto è stato uno dei nostri più cari amici e un pezzo insostituibile della nostra storia. Era una persona unica al mondo e in poche righe non è possibile raccontarlo. Una forza della natura. Ogni volta che capita qualcosa di buono agli Airborn, o abbiamo qualche avventura musicale particolarmente riuscita o divertente, non posso fare a meno di pensare a come avrebbe reagito "Labbro" se fosse ancora qui. Ci manca.

Ok Alessio, siamo alla fine, ti lascio campo libero, concludi l'intervista come vuoi!!!
Grazie mille per l'intervista e per tutto il lavoro di Rock In Canavese a favore delle band della provincia di Torino. Abbiamo una bella realtà musicale qui ed è una gran cosa valorizzarla! Grazie mille anche a tutti i lettori, speriamo di incontrarci in giro a qualche concerto!
Se vi interessa seguire gli Airborn cercate: www.airbornband.com, www.facebook.com/airbornband, www.youtube.com/airbornband e airborn.bigcartel.com
Ciao a tutti!
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