Posidonia - Colori che esplodono



Musica, arte e cultura! È celato dietro a quest'alchimia di elementi, lo spirito che alimenta l’animo artistico dei Posidonia, tenace compagine con base operativa nell’hinterland torinese, che si rende artefice di un suono incentrato attorno ad una componente musicale, le cui coordinate stilistiche risultano essere affini ad un progressive rock di matrice classica, caratterizzato dalla verve e dalla sagacia di versante compositivo che, il più delle volte, riesce a porre l’accento su qualità peculiari d’indubbio valore artistico.
Un ep ed un cd di debutto alle spalle, un nuovo album in dirittura d'arrivo, di carne al fuoco per un'intervista face to fece ne trovate a iosa.... parola alla band.
Intervista raccolta da: Beppe "HM" Diana
Ciao ragazzi e grazie per la vostra disponibilità, qual è lo stato attuale all'interno della band in questi giorni di apparente stasi mediatico/compositiva? State preparando il grande rientro dopo la forzata pausa estiva, pianificando magari delle date live?
Ciao Beppe, si, quest’ultimo mese ci siamo concessi un po’ di riposo in cui abbiamo ricaricato le energie e sviluppato nuove suggestioni musicali. Adesso siamo tutti nuovamente rientrati a Torino e abbiamo già ripreso negli ultimi giorni a sviluppare le nuove idee e allo stesso tempo  pianificare attività live e promozione: ci sono importanti novità per il futuro!!!

Dunque, rispetto ad un recente passato, il vostro stile musicale si è evoluto verso un progressive con influssi marcatamente pop rock, senza per questo aver minimamente rinnegato le vostre radici primigenie, un progresso/crescita artistica che, mi pare di capire, si pone in stretta relazione con la vostra consapevolezza di aver finalmente raggiunto una certa maturità a livello puramente tecnico/compositivo…..pensate che oggigiorno si possa risultare personali pur non rinnegando affatto le proprie radici formative?
Comporre musica non banale, ricercata, ma che allo stesso tempo fruibile da una buona parte del pubblico non è semplice, ma è sicuramente il nostro obiettivo principale, una musica che sappia in qualche modo superare gli argini delle definizioni e dei generi, in cui far confluire senz’altro i nostri gusti e la nostra formazione musicale e che sappia però farsi emozione, espressione senza arrovellarsi su se stessa. Non rinnegare il nostro passato, guardando al futuro e all’innovazione delle sonorità e delle strutture musicali compositive: questa è la ricetta dei Posidonia!

Quindi mi pare di capire che, oramai, avete messo in atto un certo modus operandi che ha condotto in porto le nuove composizioni, ma il processo compositivo è stata più fluido che in passato, oppure avete incontrato degli intoppi? A parte per i brani che facevano già parte della demo, avete messo in atto una pre-produzione prima di entrare in studio e, in definitiva, sapevate già come le nuove composizioni avrebbero dovuto suonare o qualcuno di queste ha subito delle piccole modifiche in fase finale?
La genesi di un pezzo può assumere molte forme: ci sono pezzi che nascono e si sviluppano con percorsi più lineari, o meglio più naturali, in cui è già abbastanza chiara l’attitudine del pezzo e la direzione da seguire e la stesura è più semplice e veloce; in altri invece può capitare che non si riesca fin da subito a mettere a fuoco,  seppur il pezzo può risultare notevole e promettente; in questo caso sicuramente il lavoro di pre-produzione può risultare un po’ più laborioso.
In generale però quando si entra in studio il 90% del lavoro è già definito sia come composizione che come arrangiamento. Il restante 10% riguarda modifiche soprattutto sulle sonorità, su effetti di post produzione o piccole aggiunte mirate a esaltare la natura del pezzo.

Come lasciavo trasparire nella mia piccola recensione, nella musica dei Posidonia si possono sentire reminiscenze musicali che arrivano dai settanta, ma anche dalla decade successiva, una scelta la vostra anacronistica, vintage o è solo un processo naturale? Quanta convinzione/istintività e quanta determinazione si celano dietro ai solchi di “Kurtosis”?
Noi in fondo abbiamo una matrice rock seppur permeata da molte influenze diverse. E il rock per sua natura è istintivo, espressivo, dissacratore. Nella nostra musica non ci sono pianificazioni o ragionamenti troppo rigidi. Cerchiamo di esprimerci in maniera naturale, viscerale senza troppi preconcetti o sovrastrutture. Ovviamente quello che viene fuori non può non tenere conto della nostre (anche diverse) anime musicali! Quando abbiamo iniziato a creare “Kurtosis” pensavamo di lavorare ad un progetto, dove tutto fosse pre-costruito e pianificato ad hoc. Pensavamo di seguire alcuni percorsi logici, ispirati dalla matematica, mentre ci apprestavamo alla costruzione dei suoni e delle strutture musicali. In realtà, il processo poietico è stato ispirato piuttosto che costruito da zero. Le idee di “Kurtosis” ci stavano piovendo addosso come da satelliti in orbita e rimanevano, fluttuanti, a mezz’aria; grazie al contributo pragmatico di tutti i membri della band, queste idee hanno finalmente raggiunto il suolo, in prima battuta e poi la profondità dell’oceano (proprio lì dove regna il giardino delle posidonie). “Kurtosis” è il modo che abbiamo cercato per allontanarci da schemi predefiniti e definiti. “Kurtosis” è il nostro modo di urlare un messaggio chiaro alla scena musicale italiana: l’evoluzione è quanto c’è di più distante dalle certezze.

Non avevate timore che un album basato su composizioni alquanto articolate come le vostre, potesse risultare ostico ad un pubblico di musicofili abituati a fagocitare musica mordi e fuggi?
E’ sicuramente una sfida che abbiamo tenuto in considerazione. In un’epoca veloce, fagocitatrice come la nostra, l’ascolto di Kurtosis potrebbe risultare non sempre di semplice fruizione, ma è un rischio che ci siamo sentiti di correre: la nostra musica deve innanzitutto soddisfare i nostri gusti e le nostre aspirazioni; solo facendo ciò che ci appaga si può dare il massimo (e questo vale non solo nella musica).

Anche se ad un primo acchito potrebbe risultare semplice, il lavoro d'artwork del vostro disco cela alcuni significati intrinsechi non di poco conto, un gioco di colori emozionante fra sapori concreti che sanno di terra e mare, e poi se non sbaglio siete i primi ad avvicinare musica e statistica, dico bene?
Tutto l’artwork è stato curato da noi stessi, in particolare da Alfio autore delle opere pittoriche e da Fabrizio per le grafiche, e questo è sicuramente un motivo di soddisfazione in più. Il quadro di copertina, in particolare, è un astrazione del concetto matematico di Kurtosis in chiave poetica, con l’uso di colori rarefatti ma allo stesso tempo corporei e con inserti di foglie di posidonia  che donano anche un po’ autoreferenzialità.
Non sapremmo dirti in dettaglio riguardo un eventuale associazione primigenia ma sicuramente non è così usuale in un album un riferimento così palese alla statistica. Se vuoi la nostra idea di fondo era quasi provocatoria: quanto siamo lontani dalla normalità distributiva (concetto che in statistica viene indicato appunto con Kurtosis) del panorama musicale odierno?

Domanda curiosa, che significato bisogna attribuire alla vostra mascotte “nasona” che campeggia sulla pagina ufficiale della band? A me ricorda parecchio l'immagine di “Kilroy was here”, presa fra l'altro in prestito dai grandiosi Styx per uno dei loro migliori album, a mio modesto avviso…
E’ un’idea venuta quasi per caso, mentre eravamo in una delle cene ‘creative’ che spesso organizziamo tra di noi: appeso ad un muro campeggiava una stampa giapponese e da li è nata l’idea di utilizzare un ideogramma (hiragana) come logo del gruppo; abbiamo scelto la sillaba Pi (la più vicina foneticamente alla P di Posidonia) rimaneggiandola e personificandola un po’: a qualcuno sembra un’onda, a qualcuno un uomo un po’ sovrappeso, a qualcuno un nasone insomma ad ognuno sembra qualcosa di diverso e a noi la multiformità ci piace un sacco, è sinonimo di vitalità!!!

So che state raccogliendo dei fondi per registrare un ep ufficiale che dovrebbe uscire per la Alka Record Label, pensate di appoggiarvi a qualche sito specializzato in crowdfunding come Kickstarter? Cosa dovrebbero fare i potenziali interessati per aiutare la band?
Siamo in contatto con delle etichette per la produzione del nostro prossimo lavoro; l’idea del crowdfunding ci piace e quello che chiediamo a chi interessato alla nostra musica è di darci fiducia e finanziarci per questo nuovo lavoro magari acquistando in anticipo l’album, i gadget o semplicemente facendo un’offerta libera. I costi di produzione di un album e della musica in generale per un gruppo emergente come il nostro sono alti soprattutto se si vuole mantenere una buona qualità del prodotto ma non sempre è facile trovare i fondi...

A tal uopo, pensate di riregistrare vecchie composizioni, o ne avete delle nuove che userete per l'occasione?
L’idea è di lavorare su materiale totalmente nuovo con l’aggiunta di qualche pezzo vecchio non ancora pubblicato ma da rivedere. Come ti dicevamo proprio in questi giorni abbiamo iniziato a lavorare su pezzi e idee appena partorite e stiamo cercando di capire la direzione da imprimere al nuovo lavoro.

Essere giovani ed avere pochi soldi da spendere ti porta di fronte a delle scelte, ovvero spendere il tuo denaro per acquistare un disco, per poi non dovertene pentire, ergo, perché un diciassettenne dovrebbe avvicinarsi ai Posidonia ed acquistare il vostro disco e non un altro?
Beh perché siamo i migliori...ahahaha
A parte gli scherzi, facciamo musica che ci regala emozioni e crediamo che possa regalarle anche a chi ci ascolta, ma non vogliamo essere in competizione con nessun altro, l’arte non è un prodotto ma un modo di essere, di guardare al mondo: ognuno ha il suo e se qualcuno è interessato al nostro che ben venga!

Prima di chiudere ci ricorderesti quali sono gli appuntamenti dei Posidonia da qui a qualche mese? State pianificando delle date live in supporto del nuovo arrivato?
Abbiamo un appuntamento l’8 settembre al Judafire di Torino (in via San Domenico 12) per un concerto acustico in cui ascoltare i nostri pezzi in chiave molto particolare, a fine settembre saremo a Genova e poi pian piano stiamo definendo varie date che troverete di volta in volta nella nostra pagina ufficiale.
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