Dal buio delle cantine alle luci della ribalta? Si, è questo il
leitmotiv che caratterizza il concetto intrinseco che si lega in
maniera indissolubile alla prima storica compilation ufficiale
organizzata dall'allora iper attiva Dracma Records, label fra le più
influenti degli anni novanta, atta soprattutto a sottolineare, e a
portare alla ribalta, il grande fermento heavy rock presente
all'epoca sulle sponde dell'antica città sabauda, che pullulava di
formazioni pronte a tutto pur di mettersi in mostra.
Sormontato dalla splendida cover realizzata dall'artista Vera
Gentinetta, futura moglie del chitarrista dei Crystal Lake Jerry
Sclerandi, “Nightpieces” è la classica compilation, registrata,
mixata negli studi dell'etichetta, che fotografa, al meglio, le
potenzialità di alcune compagini diventate di fondamentale
importanza per la scena metal tricolore, ed altre che,
inspiegabilmente, sono passate sotto traccia.
Tocca ai canavesani Broken Glass, qui presenti con la
formazione Mark I, ovvero con l'italo-inglese James Winny alla voce e
chitarra, aprire le danze con la loro “Mindless Transparency”,
una versione ri-arrangiata sarà presente sul loro album di debutto
“Divine” dell'anno successivo, sette minuti di pura estasi
sonora, giocata fra aperture progressive e ripartenze all'arma
bianca, per un risultato finale ad alto voltaggio.
Voodoo – Sicuramente fra le formazioni più interessanti
del lotto, con la loro “Rock the beat” la band ci propone un hard
rock energico e guizzante, pregno di modulazioni melodiche, dove a
spiccare sono la voce del singer Mauro Gurlino, speacker radiofonico,
futuro VJ ed attore, divenuto famoso con i Mao e la Rivoluzione,
anche se sono le armonizzazioni del chitarrista Rhobbo Bovolenta a
caratterizzare un brano veramente di ottima fattura. Una demo omonima
in inglese, ed il preludio “Voltafaccia”, rimarranno le uniche
testimonianze di questa band.
Crystal Lake - Cuneesi di provenienza, ma torinesi a tutti
gli effetti, la band del compianto screamer Rich Pittavino, oltre a
mettere in mostra un ottimo bagaglio tecnico, dal vivo la coppia di
asce formata da Jerry Sclerandi e Roby Coda era una delizia per gli
occhi ed i palati fini, ci delizia con una “Jesus on the air”
proveniente dalla demo “The Whispering Fear”, a base di
corroborante speed/thrash metal, grezzo ed minimale quanto basta.
Dopo un trittico di demo, alcuni dei componenti della band si
ritroveranno negli Alcoolica, storica tribute band dei Metallica.
Slash – Partiti con intenti più classici, la demo del
periodo 1987/88 ne è la più lampante testimonianza, gli Slash del
chitarrista Patrizio Porto, con la loro “Lethargik Intention”, si
mostravano molto più propensi verso quel techno-thrash metal che
caratterizzerà il futuro della band, in una fase evolutiva che,
però, non avrà sbocchi discografici. Avrebbero meritato maggior
fortuna.
Nightflyght – Il lato B del vinile si apre con gli oscuri
Nightflyght, formazione guidata da una coppia di fratelli, Luca e
Piero, rispettivamente batteria e chitarra, che con la loro
“Gremlins”, dall'omonimo demo del 1990, si rendevano autori di un
hard rock dalle tinte oscure di chiara impostazione albionica che
amalgama sapientemente ambientazioni dark e riffing al fulmicotone.
Braindamage – Che cosa dire di questa formazione che
ancora non è stato detto? Ancora attivi nonostante tutto e tutti, la
band del bassista Andrea Signorelli e del chitarrista Gigi Giugno,
con “Collecting Crumbs”ci propone un brano dal classico approccio
thrash tout court che rimarrà inedito, confinato alla pubblicazione
di questa compilation.
Church Of Violence – Per qualcuno fuori contesto, ma
fondamentali per il loro valore storico, i Church of Violence di
“Occhi chiusi”, dal demo “Drogati e carcerati”, ci spara in
pieno volto tutta la l'irruenza tipica di un hardcore vecchia scuola,
non tanto distante dal suono di maestri come China e Negazione.
Red Fire – Altra formazione che ha lasciato davvero poche
tracce del suo passaggio, i Red Fire del cantante Michele Iovino e
del chitarrista Pier Damiano Riccardi, con la loro “My Friend”
danno ampia dimostrazione d'avere i numeri giusti per fare grandi
cose, all'insegna di un classic metal di tipica estrazione
melodic/power mittle europeo.
O.I.D- Acronimo di Our Inner Death, gli O.I.D. verranno
sicuramente ricordati più per essere stati la band dei futuri Mind
Snare Gigi Casini, bassista fino all'ep “Black Crystal Sun”, e
dello screamer Carlo Ambrino, per lui il solo demo “Blind” del
1994, che, dicevamo, per il loro demo omonimo dal quale è tratta
“There's no day”, che vede la band alle prese con un thrash/death
metal dall'impatto sonico.
Beppe “HM” Diana
(hardnheavy@email.it)
Anno di pubblicazione: 1990
Genere: Thrash Metal, Hard Rock, Classic Metal
Etichetta: Dracma Records
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